Marin Bear Valley SE – SE is for Street Edition!

 

Erano mesi che ci pensavo, anni che le guardo passare per strada rapito, decenni che ne sogno una. Ho trovato questa Marin che aspettava solo di essere accolta dalle braccia amorevoli di chi avrebbe saputo cosa farci.

Bear Valley SE del 93″, una medio gamma direi, anche se di quel catalogo era l’acciaio più leggero che Marin aveva prodotto. Le condizioni sembravano apparentemente buone, ma una volta smontata i 6 mesi al freddo e sotto la pioggia hanno cominciato a dare le loro difficoltà. Il proprietario precedente l’ha tenuta quasi totalmente originale a parte i pedali (ha messo degli orrendi BBB che si sono sfondati e inchiodati nelle pedivelle) e tolto le prolunghe manubrio, che avrei tagliato, sarebbe venuto fuori qualcosa di interessante.

Ho fatto un primissimo check up e l’ho messa su strada così com’era per capire dove mettere le mani. Dopo due settimane di utilizzo direi praticamente su tutto.

Smontaggio totale del mezzo quindi con un paio di problemi che mi sono dovuto ingegnare per risolvere, come un pedale e MC bloccati dalla ruggine nei loro filetti, e poi ho sverniciato tutto. Lo so, si poteva tenere originale, ma quando ho capito che conveniva tenerla così era troppo tardi, recupererò con un montaggio al meglio delle possibilità.

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Ho ordinato il quasi intero set di decals in colorazione nera opaca quando ancora non sapevo di che colore l’avrei fatta, nuovo reggisella più lungo (questo è da pakistano che vende rose), riser più largo ErgoTec e cornetti corti ma grossi sempre ErgoTec.

Ho tentato di verniciare per conto mio il telaio ma il risultato non è stato troppo  soddisfacente, almeno non più dopo che ho deciso di investire seriamente in questo progetto.

Dopo tre bombolette di colore diverse, una di sverniciatore, un litro intero di diluente e tanto olio di gomito sono riuscito a farla tornare al suo stato prima della verniciatura di fabbrica..

Ho trovato infine un carrozziere ragionevole e ne ho approfittato, appena mi ha detto il prezzo ho preso il primo furgone disponibile e gli ho portato il telaio.

L’idea era quella di rifare i colori originali ma invertiti, quindi telaio silver e scritte nere opache, ma all’ultimo momento mentre lasciavo il telaio al carrozziere mi è venuto il lampo di genio: forcella di colore diverso, tutto silver sarebbe sembrato cheap, mentre così.. più 90s!!

9 settembre, si sposa un amico, data significativa perchè è un mese esatto dal mio di matrimonio, quindi da oggi diventerà tutto più.. emozionante. Mentre mi faccio la barba mi chiama il carrozziere per avvisarmi che il telaio è pronto, quindi mi presento li un’ora dopo in giacca e cravatta prima di andare a prendere la consorte. Qualcosa mi dice che oggi sarò contento quanto lo sposo! Un’ora dopo arriverà in azienda il pacco con gli altri componenti che ho ordinato per finire il montaggio, che andrò sabato mattina a ritirare.

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Impossibile andare a dormire senza prima metterci le mani, quindi già in serata il telaio è già sulla scrivania per metterci su le decal, pronto per il montaggio della mattina dopo!

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Il montaggio è andato relativamente liscio, uniche eccezioni la serie sterzo (come al solito) che va battuta dentro con vigore se non si ha l’attrezzo apposito e il reggisella che fatica a rimanere fermo a causa probabilmente di qualche schizzo di vernice rimasto all’interno.

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In corso d’opera ho modificato molti componenti che volevo utilizzare inizialmente perchè mi sono accorto che non andavano poi così tanto bene, come ad esempio il riser oversize con stem moderno con adattatore (che mi è costato un sacco di soldi), o la sella che si è rivelata scomodissima, oppure i copertoni strada con skinwall sono stati messi da parte per far spazio a dei fantastici Michelin Run’r 1,40″.

Ho avuto anche dei problemi con il mozzo anteriore, faceva dei rumori ferruginosi e ho deciso di smontarlo, solo che aprendo la calotta delle sfere ho scoperto che è quasi impossibile rimetterla su senza adeguati attrezzi, e l’ho dilaniata. Ribaltando l’intero internet sono riuscito a trovare sfere e coperture nuove, ma non sono riuscito a montarle correttamente purtroppo.

 

La soluzione è stata quindi drastica, via raggi e vecchio mozzo per far spazio ad un nuovo mozzo XT, avrei potuto cambiare l’intera ruota, avrei potuto trovare un cerchio NOS uguale, ma ho preferito tenere l’originale e donargli dei raggi e mozzo nuovi, la pista frenante non è consumatissima, può secondo me fare ancora molta strada.

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Il montaggio prosegue con altre chicche come lo Shark Fin Shimano che sono riuscito a reperire a caro prezzo da Ebay, freni cantilever Tektro da ciclocross e pedali VP components ibridi.

Il risultato finale è affascinante, divertente e in fin dei conti straordinariamente normale: una bici che non da troppo nell’occhio, se non per chi ha un occhio attento, comoda, veloce e sileziosa, proprio quello che stavo cercando.

 

Questi nuovi freni regalano una frenata sensibilmente migliore rispetto ai cantilever tradizionali, i copertoni scorrono benissimo da farmi tenere la ruota di ciclisti amatoriali o bici elettriche quando sono in ritardo al lavoro e la posizione in sella è il giusto compromesso tra prestazioni e comodità.

La bici è solidissima, salire e scendere dai marciapiedi non le fa minimamente paura, e la sensazione che trasmette perennemente è di solidità ed efficienza, nonostante i suoi ben 25 anni!!

 

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